lunedì 12 gennaio 2009

palestina

vi invito a visitare il sito www.infopal.it
troverete tutto quello che i mass media non ci dicono.

martedì 6 gennaio 2009

gino

ogni tanto vedo Gino, entra a casa infilando la chiave nella toppa, ma si era sposato sognando che un giorno qualcuno, suonando al campanello, gli aprisse e gli togliesse da dosso quel senso di solitudine perpetua che si porta dietro da quando è nato. Gino rassegnato entra e trova una casa piena di persone, eppure vuota. Gino fino a qualche tempo fa voleva fare l'amore perchè amava la moglie, o comunque è ancora convinto di averla sposata per amore, ma lei è fredda, dorme spesso presa dalla stanchezza di chissà quali pensieri. Ormai è rassegnato e non la guarda neanche più e vive di ricordi. Eppure Gino insiste a fare casa e chiesa, non si distrae neanche più con un viaggio in solitudine per scelta. Quando Gino è solo, quelle rare volte con la moglie, non ne condivide neanche più le scelte musicali. Gino va avanti e tira la carretta pur non sentendosi più bene, e sente che la vita gli sfugge con i suoi anni migliori. Gino guarda i treni che partono e invidia quelli che prendono il primo treno senza meta e spariscono. Gino si sente un vigliacco. Ha sensi di colpa verso se stesso e per le scelte che ha fatto. Gino è un buono...non addossa colpe su nessuno se non su se stesso. Un giorno mi ha detto con una strana luce negli occhi che prima o poi socchiuderà le palpebre e volerà via.
Gino continua a vivere sognando.

venerdì 2 gennaio 2009

basta bombe


non se ne può più e non esistono parole e discorsi per descrivere il massacro in Palestina.

I civili vengono massacrati tutti i giorni dai raid aerei israeliani.

Per questo popolo è un incubo che non finisce mai.

Non ho parole per descrivere la mia indignazione davanti a questa ennesima pagina nera della storia del medio oriente.

Basta bombe....Palestina libera!

venerdì 12 dicembre 2008

La felicità è l'intervallo tra una martellata e l'altra!

domenica 7 dicembre 2008

arriva er natale


Ebbene si, stanno pe arriva' le feste de Natale...
sò tutti contenti, sò tutti felici... sò tutti più boni...
Invece a me me rode er culo e divento ancora più stronzo, si è
possibile.
A Natale te se riempie casa de parenti, zii, zie, cugini, cugine, nipoti,
nonni, pro-zii, pro-zie, de tutto, tutta gente che vedi solo pe 2 motivi, le
feste o i funerali.
Tocca mettese i cartellini sul petto pe ricordasse i nomi.
Insomma se comincia er 24, dalla mattina appena me arzo, mi madre
parte co la tiritera.... scenno, manco me siedo pe fa colazione che parte
la lagna...
"Ricordate che er 24 è Vigilia, quindi er 24, PESCE..." me la guardo
ancora nel sonno e je dico "A ma' stò a fà colazione, posso magna' li
biscotti o nel latte ce devo inzuppà la spigola??"
Insomma, a casa ce stà n'armata de affamati, gente che pare che nun
magna da na vita, aspetteno er Natale cor veleno, da metà Novembre
stanno a insalatine pe' non rovinasse l'appetito. Insomma, oramai a casa
mia non fanno più la spesa ar dettaglio.
L'anno scorso hanno preso 123 mq de mediterraneo e 83 mq de mar
baltico... te dico solo che mi nonna stava pe infarinà e frigge er capitan
findus, 'sto cojone stava a passà nello spazio de mare che s'eravamo
comprati, lui co' quel cazzo de peschereccio azzurro.
C'è gente che pe magna' conosce i peggio trucchi... de solito a cena
dopo un par de portate se slacceno la cinta... mi zio l'anno scorso pe
frega' i parenti s'è presentato in tuta: così non comprime e po' magna' de
più!
Insomma, la cena scorre, se finisce de magna' ed è l'ora dei regali...
In tutte la famiglie ce sta quella che vole fa l'istruita, pure che ha fatto pe
puzza la seconda elementare... e allora senti mi zia che dà er regalo al
marito della sorella e je dice... "tieni, un bel CARDIGAN", che mi zio
c'aveva paura fosse un cane da riporto del Caucaso, ha aperto col
terrore... poi co un sospiro je fa: "ah! un majone coi bottoni... m'ero
preso na paura".
Fiuuu! pericolo scampato! Sempre lei è quella che fa i regali impegnati
ai nipoti, viene e te fa...: "tieni un bel libro, che la cultura è importante!".
"A zì, sarà pure importante, ma si me regali 'I 3 Moschettieri' che c'ho
45 anni, che cazzo de cultura voi che me faccio..."
Ma la cosa più bella, che va contro tutto quello che viene detto in
televisione, so' i regali della nonna. Sò anni che sentimo di che co l'euro
tutto è aumentato: quelle che erano 5 mila lire, mo nella nostra mente,
sò 5 euro... sì, er cazzo che te se frega...
Mi nonna me regalava 50 mila lire prima, mò uno se aspetta 50 euro...
e invece no!! Te se presenta co un pezzo da 20, un pezzo da 5 e 50, 20
e 10 centesimi... te verrebbe da daje na sediata.
Mi nonna è la vera risposta italiana al problema euro!
Poi la gente se ne va a casa, ma er peggio deve ancora da venì.
Er peggio è il 25!
La notte io non ce dormo... so' teso... nervoso... I preparativi per il 25
partono dall'Immacolata. Se riuniscono le donne e se mettono a
decide... che famo che non famo... agende co le ricette, puntate
registrate della prova del cuoco... poi alla fine se finisce sempre a
magna' le stesse cose.
Te alzi la mattina, entri in cucina, e le vedi lì, manco stessero a
sperimenta’ a fusione a freddo. Appena provi a entra' te fanno "CHE
VOI?"... . "Niente, che vojo, un bicchiere d'acqua"... "NO, mo
aspetti..."... manco i Vietcong ereno così.
Poi pare sempre che è successo qualcosa, so tutte co la faccia
disperata... Te spaventi, ce stai male e domandi: "che è successo?"...
"Lascia stà..." "...come lascia sta? Vojo sape'! Ahò, se so cose della
famija, c'ho il diritto de sapello"... Te guardano co la faccia distrutta... e
te dicono "...la besciamella ha fatto i grumi..."...
MA ANNATEVENE A FAN CULO VOI E LI GRUMI!
Da 30 anni, er 25 c'ha er menu fisso... e non solo quello. La cosa peggio
che po' succede è il doppio tavolo: uno pei grandi e uno pei piccoli.
Me dava ar cazzo da ragazzino... ma adesso me fa proprio smadonnà...
L'anno scorso se semo ritrovati al tavolo che er più piccolo c'aveva 25
anni... Gente che è annata in guera, gente cò 2 divorzi..., però sempre
relegata al TAVOLO DEI PICCOLI.
L'unica cosa è che da 2 anni a sta parte ce danno pure li coltelli.
Poi nel mentre che se magna, noti che er fratello de zio, che er 24
c'aveva la tuta, oggi s'è presentato co la tunica che ha fregato a un
lavavetri al semaforo.
Sotto è rigorosamente nudo, che le mutande segano! E c'ha la faccia
contenta. Hai capito sì che stratega, er Bonaparte del colesterolo!
Er pranzo finisce, se contano i superstiti, se sparecchia, se lavano i piatti
e poi... poi... se gira a tovaja che da bianca diventa verde... se comincia a
gioca' a carte! E a che se gioca? a sette e mezzo? NO! Se gioca a
BESTIA! Er gioco dell'infamità, tutti contro tutti.
Er tipico momento arriva co un piatto de na quarantina de euri.
Comanda coppe. Te c'hai er 3 secco.... bussi... sei de mano te senti un
leone...bussa solo tu nonna. Te dici.... "nonna me vò bene, m'ha
cresciuto, sto tranquillo...", cambi 2 carte. Non t'entrano altre briscole
ma t'entra un carico. Un po' de paura ce l'hai, ma ostenti sicurezza. La
vecchia non deve intravedere il minimo turbamento in te, so come i
cani... sentono si c'hai paura.
Allora parti: lanci er carico a denara. Tu nonna te lo magna col 2 de
coppe. Cominci a sudà freddo e te dici "no, non ce lo po ave', no, non
me po' dì così sfiga...." E invece che fa? Cala er COPPONE... . Poi
co lo sguardo finto dispiaciuto te dice: "Bello de nonna tua è er gioco..."
Butti er 3 smadonnante e lei non contenta butta er 5 a spade, che te
c'avevi er 4. Insomma tu nonna t'ha mannato in bestia... 'cci suaa!
A me m'ha fermato mi padre appena in tempo, je la stavo pe da na
lamata...
Già me fai i regali pidocchiosi poi te li ripii pure... Poi dici li metti
all'ospizio!
Comunque, giocando giocando se fa ora de cena e parte la domanda
retorica: "qualcuno cena?" E c'è gente che ancora c'ha er coraggio de dì
de sì..... Poi che vordì sta divisione cena-pranzo-cena... Io sò sicuro che
l'anno scorso mi zio s'è messo a sede er 24 e s'è rialzato er 2...
Ma alla fine arriva l'ora de salutasse... e la solita manfrina: "Se vedemo
troppo poco. Tocca organizza' più spesso..."
Vedi tu nonno che se fa du conti e dice... "Aho' contando che er Natale
vie' na volta l'anno, la prossima occasione deve da esse...."
Ed è allora che parte un sonoro "ANNATEVENE UN PO'
AFF.... TUTTI QUANTI!"
Che bello er Natale in famiglia...

sabato 29 novembre 2008

Pensierino del giorno

Si accorgono di te solo quando mentre ti calpestano inciampano

Che tristezza!


L’altra sera, sul treno che prendo normalmente per coprire il tragitto casa lavoro e viceversa, ho assistito ad una scena che mi ha fatto pensare.
Dopo un pò che il treno lascia la stazione Termini normalmente iniziano a girare nei vagoni i personaggi più strani che chiedono l’elemosina, chi suonando qualche strumento, e gli dai qualche centesimo sperando che se ne vada presto per risparmiare le povere orecchie, chi cercando di impietosire il viaggiatore distribuendo piccole fotocopie con sopra la foto di un bimbetto malatissimo al quale servono urgentemente delle cure costosissime (sono anni che la foto è sempre la stessa…sto bimbo non cresce mai!).
L’ultima novità l’ho vista l’altra sera.
Ad un certo punto arriva dal fondo del vagone un tizio sulla cinquantina abbastanza ben vestito e sorridente, e si presenta dicendo che avrebbe raccontato barzellette in cambio di una piccola offerta, e dopo l’introduzione inizia il suo piccolo spettacolo esilarante. Barzellette e freddure per tutti i gusti che hanno sortito l’effetto di far rizzare i capelli ad una anziana signora seduta al mio fianco, ma che comunque hanno strappato un sorriso ai pendolari stanchi e mezzi cotti dopo una giornata di lavoro, facendogli dimenticare a qualcuno (così diceva un tizio) la moglie arpia che l’aspettava a casa con i suoi capelli crespi, la vestagliaccia e le ciabattaccie.
Il commento generale finale è stato che almeno qualcuno chiede l’elemosina senza fare il solito pianto poco credibile.
Però a me la tristezza subito dopo mi ha assalito ed ho pensato a questa situazione finanziaria, ai licenziamenti, ed a cosa deve fare un poveraccio per mantenere la dignità davanti ai figli per portare a casa almeno il pane quotidiano. Non oso pensare dentro di se cosa provasse quel tizio mentre era costretto a raccontare barzellette.
Che tristezza.